Oreficeria sacra

… L’artista Vito Giovannelli “si è espresso e si esprime attraverso tutte le forme dell’arte figurativa; da quelle di ampio respiro, pittura, mosaico, vetrate, a quelle cosiddette minori con una instancabile attività di medaglista, grafico ed incisore. La sua attività si traduce ormai in un ragguardevole corpus di opere che consente di esprimere un compiuto e maturo giudizio critico della sua arte.  Se studiamo la formazione di Giovannelli, è facile accorgersi che da una parte abbiamo l’artista colto, nutrito di studi eleganti, il sapiente studioso della nostra arte medioevale e rinascimentale, dalla pittura, alla scultura, alla oreficeria. A proposito di oreficeria, egli ha studiato a fondo le crociprocessionali abruzzesi in un magistrale lavoro purtroppo ancora inedito che amplia e perfeziona glistudi di Leopoldo Gmelin. Troviamo quindi un artista formatosi attraverso studi profondi ed insieme raffinati poiché si sofferma anche su aspetti magari meno noti di particolari forme d’arte. Dall’altra, troviamo un Giovannelli del tutto particolare, il cui mondo è l’Abruzzo intero.  …E’ l’intero Abruzzo dunque che entra in questo mondo e che egli custodisce e ritrae fissandolo in un preciso momento d’arte. Le sue incisioni riproducono di preferenza aspetti, paesaggi che stanno per sparire o si indirizzano al recupero per la memoria di qualcosa che sembrava perduto perché niente scompaia di questo suo mondo. Dall’insieme di queste esperienze nasce il suo complessivo mondo poetico in cui confluiscono perciò due filoni, l’uno colto, l’altro popolare che rimangono distinti e a cui corrispondono anche due diversi modi espressivi.

 … La formazione colta si esprime soprattutto mediante le incisioni che riproducono opere d’arte abruzzesi. … Il Giovannelli di questa forma si dimostra il gran signore del disegno; con una linea di eccezionale morbidezza esprime tutta la sua profonda conoscenza e l’amore per la grande arte abruzzese. … non gli sfugge il minimo particolare e il suo disegno di grande raffinatezza riesce a riprodurre ogni particolare anche attraverso il sapiente uso del chiaroscuro.  Un segno sottile di straordinaria efficacia che esprime insieme tutta la robustezza della pietra e la morbidezza e le sinuosità del modellato. Incisioni quindi caratterizzate dalla estrema eleganza del segno.  Il filone popolaresco dell’ arte di Giovannelli è quello dell’Abruzzo minore, delle tradizioni, delle devozioni popolari, di tutto un mondo indagato anche negli aspetti minimi, colto nei suoi momenti più ingenui, candidamente poetici.  …In questi casi la sua linea si fa essenziale, il tratto ispessito sembra duro, ma lo spessore del segno è usato per modellare.  …Proprio l’asciutezza e l’estrema essenzialità del segno rendono arduo, difficile il disegno dove non si potrebbe trovare un solo segmento superfluo, ma tutto si risolve attraverso il diverso spessore dei segni, nessuno dei quali mai dovuto al caso. …Nell’incisione di Vito Giovannelli vediamo subito che niente è casuale. La sua incisione non è mai, nemmeno in parte, improvvisata nel momento della realizzazione. La perfezione del segno, la inesistenza di sbavature -sempre visibili all’occhio esperto- rivela la derivazione dell’incisione dal cartone, dallo studio preliminare… 

 Mario Quinto Lupinetti Testo estratto da: Quaderni del Rotary-Club di Pescara Ovest, Anno X, n.2, ottobre-dicembre 1987 (UN ARTISTA PESCARESE: VITO GIOVANNELLI)