Ex libris

 Gli ex libris di Vito Giovannelli tra rigore grafico e ispirazione poetica

…Tra i tanti artisti italiani contemporanei merita un elogio sommo Vito Giovannelli, pugliese di origine ma abruzzese di adozione. Il suo iter formativo ha risentito d’un insegnamento altamente istruttivo e di un impegno personale che ha portato a navigare nei mari più vasti e agitati dell’arte , sotto le più svariate espressioni, che vanno dall’antichità classica all’esperienze medioevali, rinascimentali, per confrontarsi poi con l’incessante fluttuare tra gli sperimentalismi e le molte scelte espressive dell’opera moderna e contemporanea. Giovannelli è stato sempre aperto alle sollecitazioni provenienti dai grandi movimenti del mondo culturale, ma nello stesso tempo ha sempre respirato l’aria salubre della paesanità dell’Abruzzo. Scrivere di Giovannelli exlibrista significa annotare le qualità più belle, più attraenti, i valori più significativi della sua esperienza grafica. Giovannelli in ogni ex libris insegue un pensiero, quello che meglio riferisce il rapporto tra il lettore collezionista e il suo libro. Nonché la creatività grafica si ponga come sovrimpressione del referente o di ricalco, ma piuttosto come immagine che, nelle sue valenze spirituali, riconduce ogni oggetto nella verità poetica.  …il tratteggiare di Giovannelli è lento e apparentemente semplice con andatura senza ripensamenti o incertezza di movimento, così le immagini riflettono una grande sicurezza e chiarezza di ideazione. Tutta la creatività exlibristica di Giovannelli è il racconto che rimanda a persone, a fatti, a cose, a tempi, a luoghi, a memorie, a sensazioni, a pensieri. L’immediatezza e la trasparenza distinguono la capacità fantastica di Giovannelli nella cui produzione l’abilità tecnica media ogni momento dell’espressività e riporta il fondo emotivo in annodati di movimenti grafici e tracce luminose. Giovannelli, insomma, nella rielaborazione esteticamente critica dell’oggetto sa conservare gli elementi e le qualità essenziali per cui il rimando conoscitivo è reso sempre facile e certo. Per questo il segno è spontaneo, mai ripensato …

 Padre Stefano Troiani   Ex Libris della Biblioteca comunale di Fermo Grafiche Fioroni, 2001

 

 

Vito Giovannelli incide ex libris da oltre vent’anni. Dalla stessa data esegue lavori di filatelia e marcofilia: settori della grafica a piccolo formato. Giovannelli, quindi, può essere considerato uno specialista della miniatura in bianco e nero.  A me, in questa sede, interessa soltanto il suo lavoro di ex librista. Il suo primo ex libris risale al 1959: l’incise per il medico Giacinto Buttiglione. Da quella data hanno visto la luce più di 250 pezzi. Tranne una decina di “foglietti” intestati ad amici romagnoli e uno realizzato per Alberto Mastromatteo, amalfitano, commissionatogli da Delio Napoleone, raffinato collezionista pescarese, tutti gli altri sono di abruzzesi.  Magistrati, avvocati, alti prelati, sacerdoti, ingegneri, musicisti, docenti universitari e biblioteche hanno impreziosito i loro volumi col marchio inciso da Vito Giovannelli. Assiduo nel lavoro, fecondo nell’inventiva, intransigente nell’impianto grafico, nonostante la necessaria aderenza al tema proposto dal committente, il suo segno crea immagini sintetiche proprio come vuole la xilografia dalla quale spesso i suoi lavori derivano. Finezza di impostazione e rinnovamento tecnico, qui inteso come novità di taglio, sono le principali prerogative del suo lavoro di grafico; seguono la ricerca dell’immagine, in aderenza al soggetto da incidere nonché il senso dell’equilibrio e della misura perché l’ex libris, oltre a dover essere valido sotto il profilo artistico, deve piacere per forma e contenuto. Se si escludono sei composizioni riprodotte direttamente da disegni, i suoi ex libris si possono dividere in due settori: l’inciso e l’intagliato: nel primo si evidenzia l’impianto classico, legato al costrutto tradizionale; nel secondo si rinviene l’intaglio secco,  che richiede forza di sintesi compositiva.  Con questa difficile tecnica dell’incisione Giovannelli evidenzia panneggi senza ricorrere alla segnatura delle pieghe; imposta alberi senza delineare le foglie; definisce volti e profili senza ricorrere al costrutto anatomico.  I suoi ex libris sono impeccabili per rigore compositivo, per il dosaggio dei bianchi e neri e dei vuoti e dei pieni. Nonostante il rigido e calcolato impianto, le sue opere hanno notevole fascino.   Amici collezionisti di ogni latitudine spesso, negli scambi di ex libris, mi richiedono pezzi di Giovannelli. Senza voler magnificare la sua  attività di ex librista, che non può considerarsi un fatto marginale al suo lavoro di artista, riporto, e la citazione si riferisce ai lavori del settore < inciso > il Giudizio di Pier Luigi Gerosa (Ex libris ad Appiano Gentile, Como,1978, p. 110) per segnalare la sua notorietà in campo nazionale:” Seguendo il filone xilografico che si rifà al De Carolis il Giovannelli riprende e ritrova con morbido segno il gusto della composizione e il candore della sua terra d’Abruzzo, sfondo costante al suo operare “. Così anche chi non conosce tutta la produzione di Giovannelli sente che l’Abruzzo aleggia nelle sue opere.   Il suo messaggio, ricco di realismo e contenuti d’arte, segue un percorso limpido e palpitante in una continua narrazione figurativa, inquadrata da una mente che riduce le immagini senza svenarle e sminuirle.

Giuseppe Cauti Encyclopaedia  bio-bibliographical  of the art of the contemporary ex-libris                                                Published in 1988 by Artur Mario da Mota Miranda  4890 Celorico de Basto, Portugal